martedì 18 marzo 2008

17 marzo: Garibaldi e Vittorio Emanuele testimonial della nostra campagna per annunciare il conto alla rovescia alla festa del 2011

A “meno 3 anni” dal 17 marzo 2011 – giorno in cui sarà inaugurato il 150° dell’unità d’Italia – il Comitato Italia 150 esce sui principali quotidiani nazionali con un divertente annuncio pubblicitario. Una spiritosa rivisitazione della nota risposta che Garibaldi pronunciò a Bezzecca, battaglia decisiva della Terza Guerra di Indipendenza. Per annunciare all’Italia intera che Torino e il Piemonte stanno preparando un evento straordinario per il 2011, abbiamo messo in scena un immaginario scambio di battute tre il primo re d’Italia e l’eroe dei due mondi.

Siamo quello che mangiamo

L’Italia è famosa in tutto il mondo per la qualità e la varietà della cucina e dei prodotti alimentari e gli italiani riconoscono con orgoglio che cultura e passione eno-gastronomica sono uno dei nostri tratti distintivi. Oltre a mantenere gli standard qualitativi e a tutelare le tradizioni, per restare competitiva sul mercato mondiale senza tradire la sua immagine l’Italia dovrà puntare su un nuovo sistema di produzione e consumo: unire il gusto e il piacere al rispetto della salute e della natura. Un modo razionale e “italiano” di costruire un futuro sostenibile per sé e per diventare un modello culturale internazionale.

venerdì 14 marzo 2008

Pasqua, Confesercenti:18 milioni in vacanza, spesa 9,7 miliardi

Sono 18 milioni gli italiani che andranno in vacanza a Pasqua, con una spesa di circa 9,7 miliardi di euro, secondo un sondaggio di Confesercenti-Publica ReS.

"Saranno 18 milioni di persone (7,2 milioni di famiglie), fra i quali molti giovani, coloro che lasceranno la propria casa per il week end pasquale", dice una nota di Confesercenti.

"Lo zoccolo duro individuato dall'indagine Publica ReS-Confesercenti è del 30% che non rinuncia alla prima gita di stagione (l'anno scorso però era il 34% ad essere andata in vacanza) mentre un 53% degli intervistati ha già deciso per il no. Rimane un 17% di indecisi".

Per la maggior parte verranno scelte località italiane. Solo l'11% degli intervistati, infatti, pensa di andare all'estero.

Il sondaggio mette inoltre in luce che "solo il 24% dei vacanzieri opterà per una struttura turistica vera e propria (alberghi 19%, villaggi turistici 3%, campeggio 2%), mentre la maggioranza si recherà da parenti o amici (25%) o in casa di proprietà (22%)".

C'è poi chi ricorrerà al bed&breakfast (10%) o all'agriturismo (10%) o prenderà una casa in affitto (5%).

Secondo Confesercenti, per le vacanze pasquali si spenderanno 9,7 miliardi di euro, con una spesa media che "si aggirerà attorno ai 500 euro per un periodo di tempo in media di tre giorni".

mercoledì 12 marzo 2008

Sbarca anche in Italia Naked News, ancora aperto il casting


Debutta domani anche in Italia Naked News, il programma di notizie lette sul Web a pagamento da conduttrici-spogliarelliste, che punta a 50.000 abbonati in un anno.


Nato all'estero nel 1999 con 6 milioni di utenti unici al mese, il notiziario italiano di Naked news -- che non rappresenta una testata giornalistica -- sarà disponibile tutti i giorni sul sito www.nakednews.it e sui telefoni cellulari.


Tra le varie notizie, niente politica italiana perché "troppo noiosa", spiega Marco Ottolini di Small Formats, responsabile del progetto.


"Non è in linea con quello a cui le persone che seguono Naked news sono interessate", ha raccontato oggi in conferenza stampa.


Le quattro conduttrici, scelte su 100 pretendenti, leggeranno così notizie di esteri, sport e intrattenimento, passando dal tailleur al nudo integrale in poche mosse.


"Questo lavoro mi piace, mi diverte...Credo che mi possa formare e sono contenta di condurre un programma in cui credo", sottolinea Michela Fiore, 25enne di origini pugliesi, che insieme a Valeria Bellini, Erika Giusti e alla polacca Barbara Zawisza legge il tg senza veli.


Alle quattro -- che rappresentano ragazze normali -- si andranno presto ad aggiungere due altre colleghe, che saranno scelte in un nuovo casting a Milano il 18 aprile e l'8-9 maggio.


Il programma -- per ora visibile online ma presto probabilmente anche sulla tv digitale -- è previsto in tre versione diverse: bikini, topless e nudo integrale.


Online, l'abbonamento costerà 9,99 euro al mese, mentre sul cellulare il prezzo varierà a seconda della versione scelta, con più o meno veli.

martedì 11 marzo 2008

"Grande, grosso e... Verdone" il più visto


E' la commedia "Grande, grosso e... Verdone" il film più visto della settimana. La pellicola, in cui l'attore e regista Carlo Verdone ripropone alcuni dei suoi personaggi più amati, ha incassato oltre 5 milioni di euro.


Perde invece una posizione, scendendo al secondo posto, "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen, vincitore di quattro premi Oscar, mentre sale di un posto, in terza posizione, il thriller fantascientifico "Jumper".


Oltre alla commedia di Verdone, l'altra new entry della settimana è il film di animazione "Cenerentola e gli 007 nani", diretto da Paul Bolger e Yvette Kaplan.


La classifica Cinetel si riferisce a 463 città rilevate, pari a circa l'85% dell'intero mercato, nella settimana dal 3 al 9 marzo.


Il numero tra parentesi indica la posizione occupata dal film la settimana precedente, il simbolo (-) le novità.


1. GRANDE, GROSSO E... VERDONE (-), di e con Carlo Verdone, incasso 5 milioni 8.978 euro, 789.718 presenze.


2. NON E' UN PAESE PER VECCHI (1), dei fratelli Coen, con Javier Bardem, incasso 1 milione 209.995 euro, 201.984 spettatori.


3. JUMPER (4), di Doug Liman, con Samuel L. Jackson, incasso 983.063 euro, 163.813 spettatori.


4. SWEENEY TODD (2), di Tim Burton, con Johnny Depp, incasso 656.308 euro, 111.046 spettatori.

Zucchero trasformerà San Siro in teatro


Lo stadio di San Siro diventerà teatro per un giorno per ospitare l'unico concerto di Zucchero in Italia nel 2008.


Appuntamento al prossimo 14 giugno, quando Adelmo Fornaciari -- impegnato in un nuovo tour mondiale -- sbarcherà a Milano per vedere un "sogno diventare realtà" e trasformare il Meazza in quello che gli organizzatori hanno definito "il teatro più grande del mondo".
"E' un'idea che mi è venuta per fare qualcosa di diverso e cambiare i soliti luoghi comuni... perché la musica ha bisogno di spazi dove essere ascoltata bene", ha spiegato oggi in conferenza stampa Zucchero, augurandosi di riuscire a trasformare "questo nuovo progetto in una grande festa, una bella notte".


Ancora da mettere a punto nella scaletta (che sarà diversa "per oltre il 50%" da quella dei 111 concerti del suo tour dello scorso anno) e negli ospiti, il concerto si preannuncia come uno degli eventi esclusivi dell'estate, aperto a poco più di 30.000 persone, con stadio trasformato, poltrone numerate sul prato e l'esclusione del terzo anello, per migliorare l'acustica e allo stesso tempo tutelare gli abitanti della zona, che ogni estate si lamentano per il troppo rumore provocato dai concerti.


"Mi piaceva l'idea di trasformare lo stadio in un grande teatro dove tutti possono arrivare tranquillamente, trovare qualcuno che si occupa di loro, prendere posto", spiega ancora Zucchero, che svelando i primi abbozzi del programma racconta che renderà omaggio al tenore Luciano Pavarotti, scomparso l'anno scorso.


"E' sempre con me. Ci sono tante canzoni che quando canto mi fanno pensare a lui. (In concerto) farò senz'altro Miserere, con lui sul palco. Vediamo che effetto che fa".


I biglietti -- che vanno dai 30 euro del primo e secondo anello ai 60 del parterre e saranno in vendita a partire da domani sera sul sito di TicketOne e da mercoledì in tutti i circuiti -- contribuiranno al progetto del Programma alimentare mondiale dell'Onu "Fill the cup", per fornire pasti ai bambini nelle scuole dei paesi più poveri: un modo per incentivare le famiglie povere a scolarizzare i propri figli e dunque indirettamente a prepararli a un futuro migliore.


Il nuovo tour "All the best", che arriva dopo il lancio a novembre di un doppio cd di grandi successi dallo stesso titolo, partirà il prossimo 7 aprile dalla Germania, per toccare poi Belgio, Olanda, Austria, Svizzera, Gran Bretagna e continuare in Usa, Canada, Sud America, Australia e Giappone.


Nessuna intenzione di rientrare in Italia per votare il 13 e 14 aprile alle elezioni politiche.
"Non ci penso neanche. Sono 20 anni che non voto: sono un cittadino poco esemplare".


sabato 8 marzo 2008

Finto Nicolas Cage italiano riceve onori da Real Madrid

- Un buontempone italiano, l'attore e presentatore tv Paolo Calabresi, si è finto l'attore Usa premio Oscar Nicolas Cage riuscendo a ingannare il Real Madrid e a ottenere un trattamento da "tappeto rosso" per la partita di Champions della settimana scorsa fra la Roma e le "merengues".

Calabresi, titolare di un programma su La7, ha assistito alla partita di mercoledì dalla tribuna autorità ed è stato accompagnato negli spogliatoi al termine del match, secondo quel che ha riferito il giornale spagnolo Marca.

E' stato anche fotografato con una maglietta personalizzata del Real regalatagli dal presidente del club madrileno, Ramon Calderon.

Calabresi ha organizzato lo scherzo usando il nome di un'agenzia che aveva recentemente organizzato un incontro simile al Bernabeu con l'attore Sylvester Stallone.
La Roma ha poi vinto per 2-1 la partita eliminando il Real e accedendo ai quarti di finale

giovedì 6 marzo 2008

Valentino tutto nuovo per prendere la rivincita


Rossi ha trovato le gomme Bridgestone e cancellato i debiti col Fisco. Ha strigliato la Yamaha e in cambio nei test ha dato il massimo. Si sente più forte di Stoner e vuole dimostrarlo


Sarebbe troppo semplice dire che questo per Valentino Rossi sarà l’anno della verità. Perché alle sue spalle ne ha già due. Era il 2006, ieri, ma sembra un secolo fa, e il ragazzo imbattibile, vacillava, si riprendeva, alla fine sprofondava nella sconfitta che fa più male: per mano di un bravo ragazzo come Nicky Hayden, ma non un fenomeno, e nella maniera più brutta, con un errore all’ultima gara. Poi la rivincita, lo scorso anno che si tramuta in una Waterloo a due ruote guarnita con la poco invidiabile vicenda fiscale che si è appena conclusa con una batosta economica da 35 milioni di euro (speriamo, per lui, che nelle beghe interne del suo clan non sia ancora più costosa) e l’incoronazione di una nuova stella, Casey Stoner. Ce n’era a sufficienza per stendere anche un bisonte. Invece Valentino, il ragazzo fisicamente gracilino, che senza tuta sembra un fuscello in balia degli eventi, non si spezza. È lì ancora saldo in sella. A dispetto dei risultati per tanti è ancora l’imbattibile che ha solo fatto due scivoloni. E anche la spiacevole diatriba con il Fisco non ha troppo intaccato l’aria da bravo ragazzo, che mezzo mondo vorrebbe avere come amico, fidanzato o figlio ideale.


CORAGGIOSO - È la sua forza: avere il sorriso sulle labbra anche nelle situazioni più delicate. E la "pratica-Stoner" è decisamente scottante. Gli va riconosciuto il grande merito di non essere scappato davanti alle difficoltà. In fondo avrebbe potuto benissimo battere in ritirata (aveva più di una buona motivazione per uscire dignitosamente dalla scena) e godersi la vita e le sue passioni da un’altra parte. Ma non avrebbe avuto lo stesso sapore. Rossi è, ovviamente, convinto di essere più forte di Casey Stoner e di poterlo battere. Forse non ci riuscirà neppure quest’anno, ma non averci nemmeno provato gli avrebbe lasciato dentro una sconfitta infinita, che lo avrebbe tormentato per sempre: meglio, se proprio deve essere, perdere in pista, giocandosela.


RIVOLUZIONE - Per farlo non ha lesinato in nulla. Ha fatto piazza pulita del suo passato oscuro, personaggi e personaggini da sottobosco che avrebbe dovuto riconoscere un po’ prima per quello che erano, ha voluto con tutte le forze le gomme dell’avversario, quelle Bridgestone che forse non gli daranno l’aiuto sperato ma almeno non lo fanno sentire in inferiorità, e strigliato per bene la Yamaha, minacciando una fuga in avanti se non saranno in grado di assecondarlo. Di suo ha messo tutto, a partire dall’impegno: non era mai capitato, per esempio, di vederlo uscire per primo durante i test. Un piccolo gesto per la "grande voglia".

"Arrivederci Madrid" La stampa spagnola accusa


I quotidiano iberici puntano il dito indice contro il Real, eliminato da una grande Roma. Porca miseria, titola As, riprendendo l'home page di Marca. Gongolano i rivali catalani: dall'analisi del Mundo Deportivo, alla frecciata di Sport


"Porca miseria". E' sufficiente il titolo del quotidiano spagnolo As per descrivere tutta l'amarezza dopo l'impresa della Roma a Madrid. Obiettivo il foglio della capitale: "La Roma è stata migliore e ha vinto", scrive. E onestamente aggiunge: "Raul in gol in fuorigioco; addio senza gloria del Real", con una frecciata eloquente a Schuster: "Alla prima vera curva pericolosa la squadra ha fallito". Insomma, un fallimento.


SENZA PIETA' -Marca, che già nell'edizione online aveva fatto uso dell'imprecazione scelta per la prima da As, va giù duro con un "Ni novanta minutos ni 'nà", un po' come dire zero assoluto, sottolineando che è "mancato lo spirito delle grandi rimonte". Marca nel sito evidenzia invece a caratteri cubitali l'affermazione dell'allenatore tedesco Bernt Schuster, secondo il quale il k.o. "Non es una derrota", non è una disfatta.


IRONIA CATALANA - Frecciate a valanga, ovviamente, dai giornali catalani. El Mundo Deportivo sintetizza con un "Fuori dall'Europa": "La Roma trionfa contro un Real senza argomenti", mentre Sport saluta il Real e scrive "Arrivederci Madrid". Interessante l'approfondimento: "Stavolta non c'è stata magia né 'miedo scenico'", riferendesoi alla paura che agli avversari suscita il Santiago Bernabeu. Il politico Pais, sempre critico, non ha dubbi: "Il Real è senza idee, la squadra di Schuster torna a cadere negli ottavi, questa volta contro una Roma molto ben organizzata".

Roma, ritorno trionfale E Vucinic si scopre eroe


Se in casa Roma da ieri sera Manchester è solo il nome di una città inglese, buona parte del merito è suo. Mirko Vucinic, elogiato da Spalletti dopo la gara, ha deciso il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, in cui i giallorossi hanno battuto 2-1 il Real Madrid al Santiago Bernabeu. Cancellando i fantasmi dell’Old Trafford, trascinando la Roma ai quarti per il secondo anno consecutivo, miglior risultato nella storia del club (nell'era Champions, arrivò in finale quando si chiamava coppa dei Campioni). L’attaccante montenegrino è entrato in campo al 20’ del secondo tempo, al posto di Mancini, sullo 0-0.


E ha fatto sfracelli. In rapida successione ha colpito un palo di sinistro sul cross di Tonetto, costretto Pepe al secondo fallo da ammonizione, facendo guadagnare alla Roma la superiorità numerica, tenuto palla nel concitato finale orchestrando i contropiede giallorossi, e infine segnato nel recupero il gol del 2-1, quello della sicurezza, del tripudio. La rete che stanotte, quando alle 4.30 l'aereo della squadra è atterrata a Fiumicino, ha radunato centinaia di tifosi all'aeroporto per festeggiare gli "eroi" di Madrid: per loro un'accoglienza trionfale con bagno di folla e il festoso assalto al pullman della squadra che solo dopo 20' è riuscito a farsi strada sotto l'occhio vigile e discreto della polizia.


SALTO DI QUALITA’ - Mirko Vucinic ha 24 anni, ed è alla seconda stagione con la Roma. E’ unanimemente considerato un buon giocatore, ma sembrava sempre mancargli un centesimo per fare un euro, insomma quel qualcosa in più per consacrarsi campione. Forse al Bernabeu, un santuario pagano del pallone, Vucinic ha definitivamente spiccato il volo verso una dimensione diversa. Assoluta. Magari verso un posto da titolare fisso. O comunque da certezza assoluta. I piedi sono buoni, le qualità fisiche anche, il potenziale eccellente. Insomma, se quello di Madrid è stato un click definitivo su di lui ci saranno tanti altri articoli da scrivere. Di sicuro lo spezzone di gara giocato dal montenegrino è stato favoloso. Ha colpito la rapidità con cui è entrato in partita, ma anche la cattiveria sottoporta che in passato qualche volta gli era mancata. Dopo il 90' non si è lasciato andare a trionfalismi, ma ha ammesso: "Sì, è stata la mia miglior serata in maglia giallorossa".


UOMO DI COPPA - E di serate positive Vucinic in questa stagione, in cui ha trovato spazio da vice-Totti, come centravanti, ma anche come esterno alto nel 4-2-3-1 di Spalletti, ne ha vissute parecchie, soprattutto in Champions. Dove ha segnato più che in campionato. Il parallelo è da stropicciarsi gli occhi: 22 presenze e 3 gol in serie A, 6 presenze e 4 reti nella massima competizione europea per club. Non a caso è lui il capocannoniere giallorosso di coppa. Vucinic ha segnato il gol del 2-1 definitivo sullo Sporting Lisbona il 23 ottobre, poi ha siglato una doppietta nel 4-1 alla Dinamo Kiev in Ucraina il 27 novembre. Gol pesanti. Ma nemmeno paragonabili a quello di ieri notte. Che ha mandato in Paradiso una Roma stellare.





Blog en italiano

A partir de hoy vamos a introducir una novedad en el blog y es que los articulos que colgaremos pasaran a ser en italiano.Esperamos que esta medida tenga acecptación y que a todos os guste.

Ciao!!

martedì 4 marzo 2008

Roma conmemora el centenario del nacimiento de la actriz Anna Magnani

Con numerosos actos, entre ellos "Ciao Anna. Il centenario", la ciudad de Roma conmemora estos días el centenario del nacimiento de la actriz Anna Magnani, que se cumple el 7 de marzo
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El acto se celebró en el palacio Altieri, donde la inolvidable intérprete de "Roma, città aperta" vivió hasta su muerte en 1973. Lo presidió su hijo, Luca Magnani, y al mismo asistieron el que fuera en siete ocasiones primer ministro, el democristiano Giulio Andreotti; la veterana actriz Silvana Pampanini; la hija del actor italiano Totó, Liliana De Curtis, y el cineasta Carlo Lizzani. Durante el homenaje se proyecto además el documental 'Anna Magnani. Femmina immortale' ('Anna Magnani. Mujer inmortal') en el que se hace un repaso a la trayectoria y la vida de la actriz a través del testimonio de amigos y colaboradores como el del director Luchino Visconti. '

Nannarella', como la llamaban sus amigos, nació en Roma el 7 de marzo de 1908 aunque pasó la mayor parte de su infancia en Alejandría (Egipto), de ahí que muchos creyeran que nació en la ciudad egipcia. Después de la Segunda Guerra Mundial volvió a Italia, donde inició su carrera teatral para, en 1934, dedicarse al cine en el que debutó con la película 'Cavallería'.

El éxito le llegó en 1941, cuando Vittorio de Sica le dio un papel en 'Teresa Venerdi', aunque el filme que le dio la fama mundial fue 'Roma, città aperta', de Roberto Rossellini. La escena de esta película en la que Magnani muere está considerada como una de las más patéticas y ejemplares de la historia del cine. Durante el acto de conmemoración del centenario de su nacimiento el hijo de la actriz comentó que su madre "era una persona de una modernidad increíble, que nunca siguió las modas y que fue capaz de anticiparse a los tiempos".

Por su parte, Andreotti declaró que Anna Magnani "no necesita homenajes". "Le debemos tanto como al cine italiano de aquella época (las décadas de los años 40 y 50), que nos hizo recuperar espacio en un mundo en el que teníamos muchos enemigos", agregó el veterano político, de 89 años. Este acto ha sido el primero de una larga lista de homenajes que tendrán lugar durante todo el 2008 en diferentes lugares de Italia.

Muere el tenor Giuseppe Di Stefano en Italia

El tenor italiano Giuseppe Di Stefano, a quien Luciano Pavarotti debía su lanzamiento al estrellato, murió en Milán este lunes a los 86 años.

Di Stefano falleció tras permanecer en coma desde el pasado diciembre al no recuperarse completamente de un ataque durante un robo en su casa de vacaciones de Kenia a finales de 2004.

Su compatriota y compañero Pavarotti, que falleció el pasado año, saltó a la fama cuando Di Stefano se retiró de una actuación de "La Boheme" en el Covent Garden de Londres en 1963. Pavarotti actuó ante un abarrotado auditorio y nació una estrella.

Los medios locales dijeron que Di Stefano nunca se había recuperado del todo de los brutales golpes que recibió de unos asaltantes desconocidos en su villa cercana a la localidad turística de Mombasa, en Kenia.

Tratado de graves heridas en la cabeza, fue trasladado al hospital en Milán donde entró en coma el pasado diciembre.

Nacido en Sicilia, Di Stefano hizo su debut operístico en 1946 y debutó en La Scala de Milán el año siguiente. Grabó muchos discos con Maria Callas y Pavarotti.

Italia declara bien cultural 101 de sus películas más universales


Promovida desde el Festival de Cine de Venecia y asumida por el Ministerio de Cultura, una comisión de expertos, entre los que predominan historiadores y críticos cinematográficos, presentó esta semana en la Casa del Cine de Roma un listado de 101 filmes italianos considerados bien cultural y, como tales, deberán ser restaurados y protegidos como cualquier otro monumento del país.


La selección se ajustó al período transcurrido entre 1942, cuando comenzó el neorrealismo surgido en plena Segunda Guerra Mundial, y 1978, período conocido como «los años de plomo», cuando el país estuvo muy convulsionado políticamente y se cimentó un tipo de cine militante que derivó en subgénero político con autores como Giuliano Montaldo, Elio Petri, Francesco Rosi, Bertolucci o los hermanos Taviani.


Como era previsible, el listado lo encabeza Federico Fellini con siete películas, entre ellas La dolce vita (1960), Ocho y medio (1963) y Amarcord (1974). Luchino Visconti lo sigue con seis, entre ellas Obsessione (1943), El Gatopardo (1963) y Muerte en Venecia (1971). Lo siguen Vittorio de Sica, con cinco filmes, con Ladrón de bicicletas (1948) en primer lugar. Directores como Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci o Ettore Scola están en la amplia nómina con varios filmes, que incluyen obligadas referencias del cine italiano como Roma, città aperta (1951), de Roberto Rossellini, o Guardias y ladrones (1951), de Mario Monicelli.


El Gobierno italiano se compromete a dedicar fondos económicos para iniciar cuanto antes el programa de restauraciones, aunque en el caso de autores como Visconti, Fellini o Bertolucci, ya se están realizando en los últimos años, en parte debido a la campaña de sensibilización llevada a cabo desde la Federación Internacional de Archivos Fílmicos (FIAF), fundada en 1938 y con sede en Bruselas, cuya finalidad es «recuperar, coleccionar, preservar y proyectar imágenes en movimiento, consideradas como obras de arte y de expresión cultural y como documentos históricos», compromiso del que participan 120 instituciones pertenecientes a más de 65 países.


Igualmente, con la declaración como bien cultural de estas 101 películas, Italia pretende salvar para la historia sentimental de su país un amplio catálogo de estrellas emblemáticas, como Vittorio Gassman, Marcelo Mastroianni, Totò, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Silvana Mangano, Anna Magnani o Sophia Loren, entre muchas otras.

Exhuman los restos del padre Pío

Funcionarios de la iglesia exhumaron el cadáver del padre Pío, un santo italiano de vasta popularidad, cuyos restos serán exhibidos al público en las próximas semanas, y el cuerpo está tan bien conservado que "sus uñas están como si acabase de hacerse la manicura", señaló el lunes un alto prelado.

El obispo Domenico D'Ambrosio, un representante del Vaticano que supervisó el desentierro del cadáver el domingo en la noche, dijo que el cuerpo estaba muy bien preservado.

El padre Pío, un monje capuchino que tuvo gran cantidad de seguidores en Italia y en el extranjero, murió en 1968 luego de vivir durante décadas experimentando hemorragias en sus manos y pies, similares a las heridas que sufrió Jesús en la cruz. El papa Juan Pablo II lo convirtió en santo, en el 2002.

Funcionarios de la iglesia deseaban exhumar el cadáver para que los feligreses puedan orar delante de él, al cumplirse el 40° aniversario de su muerte. También querían adoptar medidas a fin de asegurar que estaba bien preservado.

D'Ambrosio dijo que no había señales de "estigmas" en sus miembros, luego de un examen inicial el domingo y el lunes. Pero señaló que aparte de eso, el cadáver estaba "bien conservado".
Las uñas del padre Pío, dijo D'Ambrosio, "están como si acabase de hacerse la manicura".

Cuando el padre Pío falleció, las ceremonias de beatificación y canonización atrajeron a cientos de miles de personas de todo el mundo hacia el Vaticano.

Pero durante décadas, muchos en la Santa Sede se sintieron incómodos con su popularidad y dudaron que sus inexplicables heridas fuesen verdaderas, o sus virtudes místicas algo auténtico. Se le prohibió durante varios años que celebrara misa en público, pese al constante aumento de sus seguidores.

El cadáver del padre Pío será exhibido para la veneración pública a partir de mediados de abril en San Giovanni Rotondo, una población cercana al Adriático, en el sur de Puglia, donde vivió

lunedì 25 febbraio 2008

Italianos, universidad-aparcamiento y pucherito


La universidad italiana reserva un tratamiento especial a sus estudiantes: que en sus bancos transcurran todos los años previstos para conseguir una licenciatura. Si en algunos países europeos los exámenes terminan tarde, ¿por qué en Italia no terminan nunca?


Leonardo, Rocco, Bruno y Pino: cuatro estudiantes repetidores, pasados la treintena, que comparten un apartamento en Florencia y las últimas palpitaciones de una edad que se alarga siempre un poco más. Uno quiere triunfar como cabaretista, otro trabaja de guarda se seguridad, uno deja a la mujer poco después de la boda, el otro se mueve en una realidad medio burguesa sin atractivo digno de mención. Estos son los personajes de Los licenciados, película de Leonardo Pieraccioni, que dibuja el clásico cuadro italiano. ¿Y las cosas serias de la vida? Los cuatro terminan por abandonar, por turno, la universidad, la mujer y los sueños de éxito profesional. ¿Hombres sin calidad? ¿Calzonazos?


La edad media de los licenciados italianos oscila entre los 27 y 28 años, valor medio que varía según la facultad escogida –los picos se encuentran entre los estudiantes de arquitectura y sociología con medias de 28,9 años y 29,7 años respectivamente- y según un conjunto de características socioeconómicas variables del país. Pero los estudiantes italianos son también muy capaces de irse de casa después de los treinta: la edad media viene a ser la de los 33,4 años según los datos de 2001 del Ministerio de Instrucción. ¿Para qué tener prisa? Los estudiantes italianos van bien despachados, tienen una preparación para la vida. El trabajo, se sabe, no lo hay. Así que más vale irse de casa lo más tarde posible: "mejor el pucherito de la mamma", dice Francesco, de 27 años y estudiante de Ciencias Naturales que no superará la media nacional porque se licencia el 21 de octubre próximo: adiós pucherito...


El futuro puede esperar. De hecho ¿Quién se casa ya antes de los veinticinco años? ¿Quién ofrece un trabajo seguro después de la licenciatura? Entonces, mejor vivir tranquilos los mejores años de la vida. Mejor viajar y dedicarse a aquello que nos gusta: "después de licenciarse todo cambia", dice sonriendo Piermaria, treintatantos y todavía lejos de licenciarse en Letras, especialidad en espectáculo. Y es que el 69% se licencia después de lo previsto en el ordenamiento universitario. ¿Pero qué empuja a los estudiantes a retardar su independencia emocional y económica de la familia? Las razones de su largo aparcamiento universitario varían según las regiones italianas y en relación con las perspectivas y facilidades económicas que éstas ofrezcan. En el sur de Italia se tiende a permanecer más tiempo en casa debido a la alta tasa de desocupación (del 20% para los recién licenciados), mientras que en el norte hay posibilidades económicas que empujan a terminar antes el recorrido académico. Pero siempre permaneciendo en los bancos académicos más tiempo que casi todos los colegas europeos.


Los cartones de leche trinlingües de Bolzano


Un viaje de exploración por el panorama lingüístico europeo está a punto de comenzar si todo sale bien, en la Universidad Libre de Bolzano. Las alegrías y las penas de la pluralidad lingüística se dan la mano.


El dejar vagar la mirada por las calles de Bolzano le hace a uno sentirse como un alumno de lenguas. El sistema de señalización recuerda a un examen de vocabulario. Junto al cartel de polizía, la misma Polizei pone multas, y en el café de la esquina sirven al turista hambriento de sol no sólo gelato, sino también Eis. Aparte de en la Universität, los estudiantes tienen la posibilidad de inscribirse en la Universitá. Incluso el nombre de la ciudad refleja esta dualidad léxica: uno elige efectuar entrada o bien a la localidad de Bozen en Tirol del Sur o a Bolzano en el Alto Adige.La herencia bilingüe de esta capital de provincia italiana se debe a desavenencias históricas. La emigración forzada de alemanes y la llegada de los italianos del sur en el siglo XX trajo consigo la actual diversidad de este pintoresco lugar enclavado entre Austria e Italia, que se beneficia de ambas culturas.


La Universidad Libre de Bolzano vive desde su fundación en 1997 de esta máxima: Just capisco Bahnof, y todos comprenden su significado sin considerarse especialmente dotados para los idiomas. Junto a las lenguas oficiales alemán e italiano, se ha convertido en obligatorio escuchar inglés en las aulas. Los vinculados al área de ciencias de la educación pueden llegar a contarse entre los hablantes de ladino, una de las lenguas europeas más minoritarias que sobrevive en el norte de Italia.


La universidad se sustenta en su apertura de miras, reflejo de las vidas de aquellos que forman parte de ella. Según las estadísticas del centro, 42 de los 62 profesores e investigadores provienen del extranjero. Su fama se extiende incluso hasta Australia. El 30% de los estudiantes extranjeros catapulta la cantidad de nacionalidades de sus 3.053 estudiantes, a la cifra oficial de 51.



No sorprende, por tanto, que la pluralidad lingüística se haya convertido en el factor principal de motivación de la universidad. “Es una gran ventaja de cara al mundo laboral” –comenta Ann-Christin Gerlach, estudiante de primer año de económicas-. “Las exigencias son distintas de pleno. Tan pronto se habla de diritto público, como de Economics en inglés, y por la tarde se imparte Public Economics en alemán. Hay que saber adaptarse”.


Lo multilingüe es guay


El plus lingüístico está latente. “Es increíble que puedan cambiar tan rápido”, cuenta emocionada Franziska Pritzl, estudiante Erasmus de económicas de Würzburg. Se refiere a aquellos de sus compañeros, artífices de los idiomas, que piden un café en italiano y saludan a sus profes en inglés mientras ojean un periódico en alemán. Cómo no, lidiar con el embrollo lingüístico no resulta tan complicado. “Es como un juego”, nos dice la profesora Baroncelli. Nos desvela que a los italianos se les reconoce por su estilosa forma de vestir. 300 días de sol y pistas de esquí a tan sólo 20 minutos conforman, junto al panorama trilingüe, el atractivo añadido de la zona.


Pero la vida allí no son sólo ventajas, también está el monótono día a día. ¿Cuál es la identidad de la universidad de Bolzano? ¿Qué cultura predomina? ¿No corre el peligro de convertirse en una plataforma neutral dinamitada por cursos de idiomas intensivos en la que muchos conviven sin llegar a ser un especialista en nada? No se puede evitar la proliferación de roles, prejuicios y disgregaciones grupales en muchos ámbitos. Dentro de la universidad despuntan tendencias separatistas motivadas por la pertenencia a un grupo lingüístico, las cuales, en el peor de los casos, provocan el apartheid social.


Muchos han olvidado que estamos en Italia



Los que procuran rodearse de un grupo multicultural, se ven abocados a quedarse encasillados: italianos con italianos, tiroleses con tiroleses, alemanes con alemanes y los Erasmus entre sí. A la hora de contratar se ponen de relieve ciertos estereotipos: “Típico italiano” denota un comportamiento poco decoroso, “típico alemán” se refiere a lo concienzudo. Los estudiantes alemanes son, después de todo, los únicos que se agolpan junto a las puertas de la cantina a la espera de la apertura de puertas.” Creo que por la noche se prefiere ir a tomar una cerveza con alguien que hable tu mismo idioma”, asegura Ann-Christin.


La lengua materna remite al lugar de procedencia convertido en rinconcito personal. “Algunos parecen haber olvidado que estamos en Italia”, afirma Ann- Christin.Para la rectora Rita Franceschini, la pluralidad lingüística resulta beneficiosa. La universidad ya ha desterrado la idea de obligar a los estudiantes a dominar a la perfección los tres idiomas. El propósito es equipar a los estudiantes para el futuro, precisamente de manera políglota. “Es lógico que sea necesario continuar cuidando la propia competencia lingüística”, comenta la rectora. El programa de estudios aporta sólo los conocimientos básicos”. La rectora se toma la variedad idiomática de forma relajada: “En realidad, lo habitual es tratar con personas que se agrupan como cartones de leche. Cada uno es un cartón. Y no todos saben igual, aunque todos tengan el mismo color”.







mercoledì 20 febbraio 2008

Puccini une a Plácido Domingo y Roberto Alagna

El 22 de diciembre de 1858 vino al mundo en Lucca (Italia) Giacomo Puccini, el compositor más conocido de la historia de la ópera después de Verdi. Han pasado, pues, casi 150 años del nacimiento de un músico que forma parte del imaginario popular como autor de algunas de las arias más bellas jamás compuestas, y que, para los musicólogos, fue el compositor capaz de aunar las diferentes tendencias del teatro musical en su época. Con una biografía pródiga en detalles pintorescos, desde sus amantes secretas hasta su pasión por los automóviles, pasando por el rechazo que provocó su música en los críticos de su tiempo, Puccini ha trascendido a su música para convertirse en una figura legendaria de la ópera.

El Palau de les Arts de Valencia comienza hoy su particular conmemoración del Año Puccini con un evento de lujo. Plácido Domingo dirigirá a Roberto Alagna en un concierto con evidentes connotaciones comerciales. En el auditorio del coliseo valenciano sonarán, bajo al batuta del tenor español al frente de la Orquesta de la Comunidad Valenciana, piezas como E lucevan le stelle, con la que arranca el acto tercero de Tosca, o la estremecedora Nessun dorma, clímax dramático y musical de Turandot. En el concierto, que incluye también fragmentos de Manon Lescaut, La Bohème, La rondine, I crisantemi y Suor Angelica, cantarán, al lado del tenor francés, Mariella Devia, Daniela Barcellona y Violeta Urmana, además de los españoles Silvia Vázquez y Juan Pons.El concierto extraordinario de hoy es el primero de los actos que ha preparado el Palau como homenaje al aniversario del músico toscano. La siguiente cita con la obra de Puccini está prevista para el 8 de abril, con el estreno de Madame Butterfly, bajo la dirección de Lorin Maazel. Mes y medio más tarde, el Palau acogerá la versión escénica de Turandot que ha preparado el cineasta chino Chen Kaige.

Plácido Domingo y Roberto Alagna son dos de los intérpretes operísticos que mayor número de veces han afrontado el repertorio del compositor italiano. El español recuerda "más de mil funciones de Puccini cantando" y "unas 150 veces" como director, mientras que el tenor francés considera que, para él, "el año Puccini es siempre". Esta noche, ambos unirán su talento en un concierto extraordinario que abre el Año Puccini en el Palau.

martedì 12 febbraio 2008

Federico Moccia: "La gente no se da cuenta de que el amor no es como adelgazar"

Federico Moccia es uno de los fenómenos editoriales de los últimos tiempos en Italia. Con sólo tres novelas en el mercado, se ha convertido en el referente indiscutible para el público joven, que se ha visto reflejado con sus historias. Ahora, su tercer trabajo, Perdona si te llamo amor, llega pisando fuerte a España.En poco más de dos semanas ha conseguido casi vender los 50.000 ejemplares que Planeta lanzo en su primera edición. No en vano, ya están preparando la segunda.

Consciente de su capacidad para conectar con la gente y de su fortuna (su primera novela sobrevivió en fotocopias durante ocho años hasta que, por casualidad, una de esas copias cayó en las manos de un director de cine), Moccia se atreve hasta a enfrentarse a periodistas en pleno vuelo Madrid-Roma. Ayer, sin embargo, nos atendió tras pasear por el puente Milvia, el que se ha convertido en el lugar más romántico de Roma, gracias al que ya se conoce como el Fenómeno Moccia.Vestido con vaqueros, chaqueta de pana azul marino y su inseparable bufanda, el autor, que se desplaza por Roma en moto, charló con nosotros en un tono pausado, sereno y confiado. Su enorme sonrisa y su galantería son sus herramientas para convencer a cualquiera de que el amor no tiene edad.

En el libro nos habla del amor, ¿qué quería contarnos de diferente?

Pretendía contar algo diferente a lo que he narrado en los dos primeros libros. Buscaba una historia de amor entre generaciones diferentes, una relación extraña... Pero si te digo la verdad, estoy sorprendido, porque he recibido hasta 12.000 mensajes de chicas jóvenes que me acusaban de haberlas estado espiando (risas), porque se sienten identificadas con mi historia. Lo particular de mi historia es que cuento las dificultades y los sueños que producen el amor, y que éstos son comunes a todas las edades.

Ya, pero estará conmigo en que no es habitual una pareja formada por una chica de 17 y un hombre de 37, no?

Si, claro, lo que pasa es que muchas veces estamos condicionados por la familia, los amigos, que te preguntan: ¿cuándo te casas, vas a tener niños?. Y no hacemos lo que nosotros queremos. De lo que se trata es de ser uno mismo y de intentar vivir al máximo, independientemente de la edad.

¿Hay mucho en común en una pareja con esa diferencia de edad?

Creo que hay ocasiones en las que un hombre de 37 y una mujer de 35 no se entienden, y sin embargo, una chica de 17 años puede ser organizada, capaz de afrontar y construir su vida y de hacer feliz a un hombre.

¿Y usted, finalmente, sucumbió a la forma de vivir en sociedad

Bueno, yo me he casado, pero todavía no tengo hijos, es una elección. Lo que yo quiero expresar, sobre todo, son las expectativas que la sociedad te genera. La gente no se da cuenta de que el amor no es como adelgazar, que te sobran unos kilos y que los pierdes.

¿Por qué todo el mundo tiene que casarse y tener hijos si en realidad no es eso lo que quieren?

En el libro dice: "El amor es un motor, pero los motores necesitan un mantenimiento"...Si, el amor es un motor. Porque todos nuestros éxitos, lo que nos sucede en el día a día es bonito y tiene importancia si lo compartes con alguien. Pero tambien el amor necesita aceite, que es el entusiamo, la paciencia, uno no tiene nunca que dar nada por hecho en una relación. El amor es bonito porque crece contigo, te pertenece, le das forma...

¿Dónde se vive el amor romántico en Roma?

En el libro reflejo muchos lugares que han dado lugar a la ruta Moccia, restaurantes como éste (Siciliainboca), heladerías (Alaska, al norte de Roma), monumentos... pero la ciudad es diferente dependiendo de la gente que la vive y de la historia que vives en ella. A mi me ha gustado hablar de una nueva Roma, la de la zona norte, mucho más desconocida, pero que ahora (con los libros) se está haciendo más conocida. Por ejemplo, el Puente Milvio, se ha convertido en el lugar romántico de Roma por excelencia.

Perdona si te llamo amor ha generado incluso polemica en Italia por la historia de amor con una diferencia de 20 años. ¿Es Roma una ciudad tolerante o conservadora?

Yo creo que la gente en España es más tolerante que aquí, por aquello que dicen del amor propio. A mí me ha sorprendido de Italia incluso la mentalidad de algunos profesores, que parece que vivieran en el siglo pasado.

¿Hubiera sido posible que los protagonistas del libro fueran gays?

Bueno, hay muchas chicas que me dicen que han acudido al puente Milvio para cerrar un candado con el nombre de otra chica (en Roma se ha impuesto la moda entre los enamorados de ir con un candado, poner el nombre de los dos y colocarlo en el puente Milvio, tras tirar la llave al rio Tíber), y es estupendo, pero a mi me hubiera resultado difícil plasmar la historia con la misma sensibilidad que lo he hecho, al reflejar a una pareja heterosexual. Prefiero no traicionar nunca la sonrisa del lector cuando comprende lo que estoy contando.

Perdona si te llamo amor, también afronta el tema de los malos tratos, con Mauro y Paula.

Si, tenia el deseo de contar, como desafortunadamente existe, una realidad en los suburbios de la ciudad de Roma, la historia de un chico marginal que pega a su chica cuando ésta lo abandona. Fíjate, hace poco salió en las noticias la historia de un italiano que mato a una mujer en Inglaterra y la condena fue menor, porque "era un componente del ADN". Parece mentira que haya quien piense que todos los italianos somos así.

Esta historia se ha llevado al cine y usted ha adaptado el guión. ¿Como ha sido?

Llevar el libro al cine ha sido una experiencia bellísima y dificilísima, porque las palabras te permiten proporcionar dimensiones diferentes a la imagen. Tenía mucho miedo mientras estaba haciendo el guión.


Cuestionario:

Rincón favorito de Roma.El puente Corso Francia (enfrente del Milvio).

Pizza favorita.La pizza pomodoro, sólo con tomate.

No se puede perder uno de Roma...La granita de cafe (una especie de granizada).



BIO. Nació en Roma en 1963. Ha trabajado como escenógrafo y guionista de televisión. Su primera novela fue rechazada por todas las editoriales y se la tuvo que publicar él mismo. Es autor de tres obras, A tres metros sobre el cielo, Ho voglia di te y Perdona si te llamo amor.

Italia, cuna de San Valentín

Valentino da Interamna, obispo de Terni, Italia, fue asesinado por casar de manera clandestina a una cristiana y a un romano

Valentino da Interamna fue un obispo y mártir cristiano italiano, mejor conocido como San Valentín, patrono de los enamorados y de la ciudad de Terni, su pueblo de origen en el centro de Italia, donde está también la tumba con sus restos.
El Santo, que pagó con su vida el haber celebrado el matrimonio de una joven cristiana con un legionario romano de religión pagana, se festeja todos los años con mucho entusiasmo y diversas iniciativas.


En Italia es tradición para las parejas cenar juntos, en la intimidad de su casa o bien en un restaurante, y sobre todo intercambiarse románticos regalitos.


Con el pasar de los años la fiesta del Santo se ha transformado en una feria del consumo, una ocasión para las industrias de vender juguetes en forma de corazón y sobre todo... ¡Chocolates!
Prueba de lo anterior es lo que en Italia se conoce como bacio (beso), un chocolate con almendra, producto de la marca Perugina, que desde hace años representa el verdadero símbolo del día de San Valentín. Quien abra un bacio puede encontrar en su interior una tarjeta con una frase o una poesía de amor.


Esta ‘romántica golosina’ se vende todo el año para decir a alguien que lo amas.
Pero, a pesar de todo, el romanticismo en Italia no falta. Los italianos, sobre todo los jóvenes, han descubierto nuevamente el compartir los sentimientos gracias a un verdadero fenómeno social que está provocando los comentarios de la crítica nacional, llamado “candados de amor”.
En esta ocasión el escritor y autor romano Federico Moccia, autor del best seller Tres metros sobre el cielo (del que nació en fenómeno de los candados del amor que las parejas ponen en un farol del puente Milvio en Roma, imitando los protagonistas del libro de Moccia) va a presentar su primera película como director, inspirado por su libro, Perdona pero te llamo amor.


El autor más popular entre los jóvenes italianos estará presente en Milán en ocasión de una iniciativa en la que deberá seleccionar los mejores SMS de amor enviados en el sito internet de la sociedad Comete Gioelli (una cadena italiana de joyerias) que ha organizado la invitación. Los más bonitos según Moccia serán proyectados en una pantalla en la plaza de la ciudad italiana.


El año pasado una iniciativa similar fue lanzada en Roma, con el titulo de “San Valentino a Ponte Milvio”, cuando los mensajes de amor más bonitos fueron premiados con un candado en oro y dos boletos para el concierto del cantante Tiziano Ferro, autor de la banda sonora de la película “Ho voglia di te”, la segunda inspirada en un libro de Federico Moccia.

lunedì 4 febbraio 2008

«Sbandieratori», virtuosos de bandera

La sensación del Carnaval de Avilés son los «Sbandieratori e Musici Cittá della Pieve». Bajo tan complicado nombre se esconde una compañía de músicos y abanderados italianos que, en su debut avilesino, hicieron las delicias de los espectadores. Aunque el origen de las complicadas maniobras con la bandera es militar -para indicar en la distancia la estrategia de ataque-, los «sbandieratori» constituyen hoy un orgullo para Italia y están ligados a los desfiles y actividades festivas. Los «Sbandieratori» ofrecieron el primer pase a mediodía, entre el Parche y el Carbayedo. Y el éxito de público rompió todas las previsiones. La plaza de España estaba llena a rebosar, con los niños viendo el espectáculo teatral infantil y los mayores pendientes de la llegada de la compañía italiana. El ambiente festivo fue una continuación de la noche del sábado, también de gran animación, como no se vivió en los últimos años. El caso es que en el apretado pasillo que dejaron los espectadores llegaron los músicos con tambores y clarines, que dieron paso a los jóvenes abanderados. Realizaron exhibiciones tanto en grupo como individuales, lanzando los estandartes al aire, y uno de los «sbandieratori» llegó a hacer malabares volteando cinco banderas a la vez. Con el palacio de Ferrera como telón de fondo, los complicados giros de banderas y las melodías de los italianos transportaron al público a siglos pasados, más renacentistas que medievales, pero atractivos y exóticos por la distancia.

Certificarían a las pizzas napolitanas

La pizza napolitana aspira a ser una “Especialidad tradicional garantizada” (ETG) para que en Europa se respeten las características que la hacen única: peso, diámetro, ingredientes, cuidadosa preparación y, sobre todo, para que se coma recién salida de un horno de leña.“¿Usted ha probado alguna vez la pizza napolitana? Es única en el mundo y así tendría que ser aunque no se coma en Nápoles”, señala a la agencia de noticias EFE la directora general de Política Agrícola y Forestal de Italia, Laura La Torre.Laura justifica así la enésima ofensiva italiana para proteger sus productos en Europa, cuya última manifestación es precisamente esta iniciativa de solicitar el certificado ETG para la pizza napolitana, uno de los platillos más representantivos de la tradición culinaria del país.“Nos gustaría que cuando vayamos a una pizzería en Alemania, España o cualquier otro país de la Unión Europea podamos asegurarnos de que la pizza napolitana que comemos ha sido realizada como manda la tradición”, indican fuentes del Ministerio de Agricultura italiano.

La certificación europea ETG, que tienen algunos productos como el jamón serrano español, no hace referencia al origen del producto, sino que tiene por objetivo destacar una composición o modo de producción tradicional.Italia lleva varios años intentado proteger en Europa su pizza más famosa, pero sólo hace unos días consiguió que su petición fuese admitida en el Diario Oficial de la Unión Europea.Ahora esperará el plazo previsto de seis meses para que cualquier país o persona pueda presentar su oposición a la concesión del certificado.

En Italia, sólo la pizza que se hace en Nápoles está considerada como genuina. El extremismo culinario asevera que sólo hay dos tipos de pizza napolitana: la “marinera”, con tomate, ajo y orégano, y la “margarita”, con queso mozzarella y albahaca fresca.

venerdì 25 gennaio 2008

'Arrivederci', maestro Valentino


Sobre la pasarela, rodeado de vestales de rojo, Valentino Garavani salía a saludar por última vez. Tras el escenario, sus costureras lloraban desconsoladas. "Estoy contenta por él, pero muy triste por mí", explicaba Maria Reza, que lleva 25 años en su taller. Junto a ella, Rosario Nadal se esforzaba por mantener el tipo. "Se cierra un capítulo fundamental de la historia de la alta costura". Corría el champán y las lágrimas en la carpa montada en los jardines del Museo Rodin, pero el diseñador de 75 años se mantenía sereno. Rodeado de un impenetrable muro de cámaras, posaba con una sonrisa a la altura de su bronceado.


Ni siquiera Giancarlo Giammetti, la mitad empresarial de un tándem profesional y vital, podía acercarse a Valentino. "¿Cómo me siento? Confundido. Ahora mismo lo único que quiero es abrazarle. Pero él está contento porque se ha ido cuando ha querido, a su manera, estando todavía en lo más alto", confesaba.


"Éste es uno de los momentos más increíbles que he presenciado", apuntaba la modelo rusa Natalia Vodianova, que abrió y cerró el desfile. Porque, en efecto, además de alta tensión emocional, también hubo ropa. Y no poca. Valentino había advertido que se iba a tomar su tiempo, ya que quería dejar a sus amigos algo que recordar. Fueron 75 luminosas salidas, paradigmáticas del estilo de un gran romántico, que durante 45 años se ha empeñando en una búsqueda de lo hermoso y armónico. No había nostalgia ni voluntad retrospectiva, era un alegato de la vitalidad de su legado. Toda la historia de Valentino estaba presente en la prodigiosa proporción de un sencillo abrigo blanco con cuello de satén, en el ondulante movimiento de un vestido de noche malva, en el comedido estallido de los estampados florales.


Aparecieron todos los símbolos, pero Il Maestro los usó con frescura, negándose a encerrarlos en las vitrinas del pasado. Los lazos, que representan su obsequioso ideal de la belleza, se sugerían, sin rematarse siquiera, y servían para descubrir una espalda cubierta de brillantes bordados. Y el rojo. Valentino diseñó un único y último vestido en su color más emblemático.


Primero lo mostró en un vídeo, con una misma modelo repetida hasta el infinito. Después, sacó a las maniquíes reales, una tras otra, con una pieza que encara con ligereza su lugar para el recuerdo. Y después, teñido ya todo de rojo por vestales de carne y píxels, salió él y levantó, de golpe, a los 900 invitados. Incluidos, Miuccia Prada, Christian Lacroix o Alber Elbaz. El diseñador de Lanvin admitía que "su legado seguirá siendo una influencia para muchos de nosotros durante mucho tiempo".


"Salir ha sido verdaderamente emocionante: ver a mis amigos, a mi gente", explicaba Valentino media hora después, a la carrera, entre los tirones de la seguridad. "Pero estoy contento y muy orgulloso del último trabajo que les he ofrecido". Lo cierto es que para entender anoche qué ha hecho tan grande a Valentino, no sólo había que mirar a la pasarela. También había que fijarse en lo que él ve desde ella. En el público, estaban las claves del mito. Algunas de las mujeres más famosas del mundo. Uma Thurman, Lucy Liu y Claudia Schiffer representaban a todas esas celebridades que, desde que Jackie Kennedy lo eligiera como modista de cabecera, le profesan una devoción casi religiosa.


Y entre bambalinas, no estaban sólo las costureras. Hasta 100 trabajadores figuraban entre los asistentes, muchos como Maria Reza llevan toda su vida profesional junto a Il Maestro. Él y Giammetti, con su extravagante forma de vida, han sido el vértice de un grupo que tiene tanto de empresarial como de humano y familiar. Y, finalmente, un tercer grupo de fieles. Otro centenar, esta vez, de clientes de alta costura que han mantenido ocupado el taller romano estos años. Sobre todo, europeas y de Oriente Próximo, pero últimamente también asiáticas y rusas, que han bajado en casi 10 años la media de edad y que tienen mucho que ver con que las ventas hayan aumentado un 10% al año desde 2005.


¿Qué va a hacer después de este desfile? Los propietarios de la compañía, que dejó de ser suya en 1998, han elegido a Alessandra Facchinetti como su sucesora, pero él, desde luego, no se plantea jubilarse. Anoche dio una de sus fabulosas fiestas en el castillo del siglo XVII que posee a las afueras de la ciudad. Hoy recibirá del alcalde la medalla de la Villa de París, que sella su idilio con la ciudad en la que se formó como aprendiz de Jean Dessès y Guy Laroche. Y uno de los pocos honores que a los franceses les quedan por concederle, pues recibió la Legión de Honor en 2005.


Sus planes inmediatos pasan por viajar, con un séquito de 20 personas, al carnaval de Río de Janeiro para celebrar el cumpleaños de Giammetti y luego a Moscú para subastar el último vestido que se vio ayer. En mayo se le espera en el Festival de Cannes, donde se presentará un documental sobre su vida y obra que el periodista Matt Tyrnauer ha elaborado a partir de 250 horas de grabación a lo largo de dos años. Y el 19 de junio tiene otra sonada apertura: la de la exposición Valentino: thèmes et variations. Será la primera que el Museo de las Artes Decorativas de París dedica a un diseñador italiano. Y lo que vendrá: "Me encantaría hacer La Traviata o algo fabuloso para el ballet", declaraba el lunes. Por si a alguien le quedaba alguna duda, aclaraba: "No soy el tipo de persona que se queda en casa viendo la televisión todo el día. Encontraré algo que hacer".


martedì 22 gennaio 2008

Una vasija de 2.500 años regresa a Italia


La 'crátera de Eufronio', una vasija griega de 2.500 años de antigüedad, hasta hace poco tiempo propiedad del Museo Metropolitano de Nueva York, volvió a Roma, donde fue presentada como una victoria en la llamada 'guerra del arte'.


La vasija salió de Italia, según los Carabineros, de forma ilegal y fue adquirida por el Metropolitan en 1972, que la tuvo hasta que en 2006 llegó a un acuerdo para su devolución, tras décadas de polémica.La 'crátera de Eufronio' está considerado como una de las vasijas más bellas del periodo Ático y fue fabricado entre el 520 y el 510 a.C.


La precisión de la fecha se debe a la inscripción en el jarrón de la leyenda 'Leagros kalos', que significa 'Leagros es bello' y en la que se refiere a un personaje histórico ateniense conocido por su belleza, cuyo esplendor se sitúa en ese decenio.


El acuerdo de devolución prevé el préstamo, por parte de Italia, al Museo Metropolitano de otros tres jarrones de igual valor al 'cráter de Eufronio' y la misma antigüedad, durante un periodo de cuatro años.'De esa forma, no habrá sacrificio alguno para el gran público', afirmó en la presentación el ministro de Bienes Culturales, Francesco Rutelli.


La vasija fue enseñada en la Abogacía del Estado por Rutelli; su antecesor en el cargo, Rocco Buttiglione; el jefe de los Abogados del Estado, Oscar Fiumara, así como varios responsables de la brigada de Carabineros que se ocupa de los delitos contra el patrimonio.


Buttiglione, quien llegó al acuerdo de recuperación con el museo neoyorquino, dio las gracias al cuerpo de Carabineros, al que calificó como 'la mejor policía del arte del mundo', por haber demostrado que la vasija fue robada en Italia.


Sus palabras se producen, además, un día después de que el cuerpo policial informase de que durante 2007 hubo una disminución del 10,47% en el robo de obras de arte en Italia y una reducción del 4,16% de las excavaciones clandestinas.


Tanto Rutelli como Buttiglione agradecieron también 'la comprensión del público y la prensa estadounidense', así como la presencia en el acto de representantes culturales de la embajada norteamericana en Italia.


Sin embargo, pese a que oficialmente se afirma que no hay vencedores ni vencidos en la llamada 'guerra del arte', el acto se vivió como un triunfo.A través de la diplomacia y las amenazas de los tribunales, las autoridades italianas han conseguido hasta el momento la entrega de 67 obras de arte mediante distintos acuerdos con museos y coleccionistas estadounidenses.Esas 67 obras se exhiben desde el mes pasado y hasta el 2 de marzo en la Escudería del Palacio del Quirinale, en una muestra titulada: 'Nostoi. Obras maestras reencontradas'.


Además, durante la presentación también se informó que se había llegado a un acuerdo con la coleccionista estadounidense Shelby White para la restitución a Italia de diez obras de arte de procedencia griega y etrusca.Rutelli aseguró que próximamente espera llegar a acuerdos para recuperar obras de arte de otros países, entre ellos Egipto, y declaró que a finales de este mes anunciará una nueva 'entrega' arqueológica.

mercoledì 16 gennaio 2008

'La Sconosciuta', de Giuseppe Tornatore, candidata a los Oscar

'La Sconosciuta', la última película de Giuseppe Tornatore, ha sido proclamada candidata italiana para el mejor filme en lengua extranjera en la próxima edición de los Oscar de Hollywood.

La comisión encargada de seleccionar la película para los Oscar, formada por miembros de la Asociación Nacional de la Industria Cinematográfica (ANICA) y de Productores y Autores (API) la prefirió por un sólo voto de diferencia a la otra película favorita, 'Mio fratello e figlio unico', de Daniele Luchetti. 'La Sconosciuta' fue la gran triunfadora en la última edición de los premios de cine Donatello (los Oscar italianos), al llevarse cinco galardones, en los apartados de mejor película, mejor dirección, mejor actriz protagonista (la rusa Ksenia Rappoport), mejor banda sonora (a cargo de Ennio Morricone, colaborador habitual de Tornatore), y a la mejor fotografía.

Tornatore, que ya ganó el Oscar a la mejor película extranjera con 'Nuovo cinema Paradiso' en 1989, afronta en su nuevo film el tema de la inmigración aunque esta vez enmarcado en el género del cine negro.

La película cuenta la historia de Irena, una chica ucraniana que vive en una ciudad italiana y sobre la que planea un pasado de violencia y prostitución, que comienza una nueva vida trabajando como empleada de la limpieza en un vetusto palacio

Carnaval de Venecia

Después de Navidad se aproxima otra cita imprescidible en el calendario: el carnaval.Aqui vamos a aproximarnos al famoso Carnaval de Venecia.

En la Roma Imperial se estableció en sus espléndidos palacios una prolongada fiesta, para satisfacer a una sociedad que sólo ambicionaba el goce de placer y de riquezas.

El Imperio, olvidado de las viejas virtudes romanas, descuidó las fronteras que eran pacíficamente cruzadas po los bárbaros. Las invasiones fueron ignoradas al principio y cuando se tornaron violentas se hicieron temer.

Entonces, las asustadas gentes de la próspera Venecia,abandonaron sus propiedades llevándose consigo lo poco que podían transportar.Surgió, entoces, la ciudad de Venecia en las islas de Rivus Altus, en el centro de la laguna. Transcurrió el tiempo y las nuevas generaciones encontraron, en ese escenario, terreno para toda clase de actividades humanas.En un primer momento consideraron tierra difícil y se encontraron luego ventajas de valor inestimable para transformar el primer caserío en una ciudad única.Se la llamó la "Serenísima" y fue el mar su defensa segura. Las riquezas que habían poseído fueron trasladadas a las islas. Construyeron un inteligente sistema de palificación, para construir, sobre esos sólidos cimientos, sus Iglesias y Palacios.

La robada riqueza del continente, se recuperó en las islas de Rivus Altus. Así se originó la ciudad, con calles y avenidas de agua, surcadas por vaporetos y góndolas. También construyeron puentes para que la ciudad de las aguas, fuera además una urbe peatonal.Los constructores de Venecia brindaron diversos aportes: unos, dando a los edificios solidez de siglos; otros, decorando como si fueran expertas encajeras los caprichos del gótico flamígero y florido en fachadas admirables. El equilibrio y la sutileza que se advierten en la arquitectura nos transmiten un sentimiento de suntuosidad que siempre circundó a la República Serenísima de Venecia.Todo nos sorprende, en la Basílica de San Marcos. En la parte superior, cuatro lunetas que representan distintos episodios de la vida de Jesús, poseen admirables mosaicos que en el atardecer, parece que el sol los encendiera prestándoles su luz. Verdadera fiesta visual que anticipa, el arte grandioso de su interior.

Cuando en la "Serenísima", los frescos de sus palacios empezaban a palidecer, recibió la fiesta del CARNAVAL, con su abanico de luces que aborda los objetos, los trajes, las máscaras y los adornos.Carnaval, en una Venecia gris por las piedras de sus fachadas y porque, a veces, se duerme en la niebla.Hemos presentado,con gruesas pinceladas, la ciudad de Venecia. Trataremos ahora su fiesta más famosa: el CARNAVAL.

Consignaremos su origen, su evolución y su radicación en la ciudad de las aguas. El miércoles de ceniza es el comienzo de la Cuaresma, período de cuarenta días de preparación para celebrar la Pascua de Resurrección, tiempo de oraciones, sacrificios y ayunos.En los tres días que preceden al miércoles de ceniza había fiestas populares, consistentes en mascaradas, comparsas y otros regocijos.Es una preparación para el inmediato y largo sacrificio.El génesis del carnaval lo encontramos en las saturnales romanas,a las que se parecen por las intrigas que en él se urden y por los alborotos y licencias populares, entre las cuales la principal es cubrirse el rostro,para poder así gozar con entera libertad y sin el temor de ser conocidos.París, Milán, Florencia, Munich, Colonia, Roma y Venecia son las ciudades donde con mayor pompa y magnificencia se han celebrado las fiestas del carnaval.

El "Carnaval de Venecia", se ha distinguido por el lujo y espléndida riqueza, por la música de Vivaldi, máscaras y bellas y misteriosas mujeres. También hubo crímenes, venganzas y conspiraciones que se fraguaron al amparo de la absoluta disolución y desenfreno reinantes. Personas de toda Europa se sumaban al carnaval de esta ciudad y hubo nobles y príncipes de cortes europeas y hasta un emperador. En esa sociedad donde existían barreras sociales, la máscara representaba la única posibilidad, para que todos fueran considerados iguales. Algunas de las máscaras que hoy caminan por las calles de Venecia, o navegan por sus canales son las más típicas y famosas, que han vivido a través de los siglos en la tradición y la fantasía. Otras no se hicieron tan famosas pero resultan también fascinantes y modestamente se ubican con aquellas, que subidas al escenario contribuyeron al éxito de la Comedia del Arte.Este arte basaba su encanto en la libre interpretación.

Libre porque no era codificada, pero seguía reglas precisas y necesitaba buenos actores.La Comedia del Arte, recibió un fuerte impulso de varios elementos reunidos: temas populares, ironías, historias complejas, saltos acrobáticos y tiernas escenas de amor que la convirtieron en un éxito.

Veamos algunos de sus personajes enmascarados:

ARLEQUIN con disfraz de parches coloridos, probablemente restos de disfraces ricos.En un principio fue un personaje ingenuo, que evolucionó hasta transformarse en uno astuto y sofisticado. Con su simplicidad se burla de los arrogantes y codiciosos. De comportamiento anárquico, siempre hambriento y sin dinero.

PANTALONE representaba al mercader veneciano, rico,avaro e ingenuo. De mercader se convirtió en noble, debía tratar con gente que intentaba sacarle el oro. Siempre, perdedor contra la astucia, Viejo pero atlético, Pantalone es la contra figura de Arlequín, siempre sin dinero y hambriento.

POLICHINELA, surgió con gran poder en la Comedia del Arte, es otro personaje astuto. Filósofo, soñador, melancólico, fielrepresentante de la cultura napolitana. Sin tensiones ni desesperación atraviesa problemas y aventuras y sale de ellas con la misma simpleza con la que se había involucrado. Su estrategia para ganar es adoptar una actitud positiva en la vida.

DOCTOR BALANZONE, es un personaje que lo conoce todo, basado en su ciencia, arrogancia e ignorancia. Nació en Bologna en la segunda mitad del siglo XVI. Balanzone, habla y habla, como una burla a la exagerada creencia en la ciencia y el humanismo.

EL ESCRIBANO, no podía faltar dentro de esta burla genera-lizada de la inteligencia de aquella época. Gordo,acicalado, de aspectorico y vestido con su ropa de trabajo. La hostilidad muestra que la Comedia del Arte, acostumbra ironizar la vida diaria,con el típico humor e ironía venecianos.

EL MATTACCINO, también conocido como HONDERO, debido a la honda que llevaba consigo. Es uno de los disfraces más sal-vajes del carnaval. Su nombre deriva de mañana por el hecho de diver- tirse durante muchas horas, hasta la llegada de la mañana. Mattaccino llevaba un vestido simple y un sombrero con plumas. Fue amante de la diversión irreverente, con la honda siempre lista para arrojar huevos a la distancia; se movía en grupos y era desaprobado por la mayoría.

LA BAUTA, es una máscara que tuvo su debut hacia finales del 1600. Adoptada sólo por hombres, posteriormente conquistó a las mujeres. La particular forma saliente del rostro permitía modificar el tim-bre de voz de quien la llevaba. La Bauta no era sólo el rostro sino el disfraz entero.

LA MORENITA se trata de una máscara femenina que servía para cubrir con malicia la parte central del rostro, dejando entrever las mejillas. Fue usada principalmente por mujeres jóvenes. La Morenita eraacompañada por un traje pobre que ocultaba la identidad de las damas nobles. La máscara era sujetada por los dientes mordiendo un botóncolocado en el interior. Por esta razón, era una máscara muda. Fue inventada en Francia y se difundió rápidamente en Venecia.

MÁSCARA DE ROPAJE O CENDAL El cendal era una tela de seda o lino muy delgada y transparenteusada por las mujeres venecianas de clase baja. Podía ser de color blanco o negro, decorada con puntillas. En el carnaval veneciano se permitía todo y muchas mujeres nobles tenían la costumbre de usar este disfraz. Las crónicas relatan que en 1782 la futura emperatriz María de Rusia, en viaje de bodas con su marido Pablo I se disfrazó con el cendal, dejándose llevar por la alegría del carnaval.

ESPECTRO O ROSTRO, era una máscara blanca que se usabacon un vestido negro y con tricornio también negro. La forma de la máscara permitía respirar y beber con facilidad, por lo cual no debía ser quitada, para mantener el anonimato.

MÁSCARA DOMINÓ: el nombre de esta máscara deriva de una forma eclesiástica Benedicamus Domino (Bendigamos al Señor) usadaen aquellos tiempos por los frailes y eclesiásticos para saludarse. Se piensa, que fue creado para burlarse del hábito sacro de los prelados.

EL MÉDICO EN TIEMPO DE LA PESTE, no fue una máscara tradicional del carnaval. En 1630, año de la más terrible peste que azotó a Venecia, los encargados de asistir a los enfermos, se ponían un trajeespecial inventado en Francia. Un largo ropaje negro, con sombrero de médico y guantes era acompañado por una máscara, con ojos de cristal y una larga nariz rellena de materiales perfumados.En aquella época, representaba lo máximo, en materia de prevención.La máscara del médico en "tiempos de peste", se impuso hace 20 añosdespués del renacimiento del Carnaval de Venecia.

PIERROT, es el criado del señor Pantalone y el galán, siemprerechazado por la frívola Colombina y apareció en Francia al lado del ocurrente Arlequín. Se convirtió en figura romántica de la pantomima resurgida en el siglo XIX.

COLOMBINA surgió en la Comedia del Arte italiana. Es hija de Casandro y esposa o amante de Arlequín, que con liviana conducta brinda desazones a Pierrot.En 1981, se llevó a cabo la fusión entre la imagen del Carnaval y la del Teatro, evocando nuevamente ritos medievales, como así tambiénfestividades precristianas pues, en 1979 algunas asociaciones de Venecia hicieron renacer la abandonada tradición interrumpida durante varios años.

El CARNAVAL DE VENECIA actual se desarrolla durante los diez días anteriores al Miércoles de Ceniza. Existe sólo una relación en cuanto a tiempo entre el Carnaval y la celebración cristiana de la Cuaresma, tiempo mayor de la liturgia católica que recuerda los cuarenta días de ayuno y oración de Jesús, previos a su muerte en la Cruz y a su Resurrección.

venerdì 11 gennaio 2008

Eligen a "Gomorra" como el libro del año en Italia

El relato Gomorra, del escritor italiano Roberto Saviano, fue designado hoy el "libro del año" en la primera clasificación literaria de 2008 que corrió a cargo del principal telediario de la televisión pública (RAI).

Gomorra es un libro de denuncia contra la camorra, la mafia napolitana, y su autor, de 28 años de edad, vive bajo protección policial desde 2006.

Ello luego de recibir amenazas de muerte y de que varios mafiosos convertidos en colaboradores de la justicia confimaron la existencia de un plan para eliminarlo.

Gomorra ha sido traducido en varios idiomas y publicado en 42 países.
Está en la lista de best sellers en Alemania, Holanda, España, Francia, Suecia y Finlandia, mientras el diario estadounidense The New York Times lo ha puesto en la lista de los libros más importantes de 2007, lo mismo que el semanario británico The Economist.

El principal telediario de la RAI anunció que Gomorra fue el libro más votado por los telespectadores.

En segundo lugar quedó el título La Casta, de los periodistas Gian Antonio Stella y Sergio Rizzo, que denuncia los privilegios injustificados de los políticos italianos.

lunedì 7 gennaio 2008

El Coliseo de Roma, el monumento más visitado en Italia en el 2007


El Coliseo, designado el año pasado como una de las Siete Nuevas Maravillas del Mundo, fue el monumento italiano que más visitas recibió en 2007, ya que 3.98 millones de turistas entraron en el mismo entre enero y octubre, según datos del Ministerio de Cultura.


Sus visitantes aumentaron en un 9.6 por ciento en comparación con los datos del año anterior, un ''aumento extraordinario y continuo'' según el superintendente arqueológico de Roma, Angelo Bottini, en declaraciones que recogió el diario Corriere della Sera.


El Anfiteatro Flavio, nombre del Coliseo, cerró el año con 4.4 millones de visitas.
Bottini señaló que ''por ahora no hay un problema de exceso de visitantes, pero la superintendencia trabaja para una mejora de los servicios''. Los treinta museos estatales, monumentos y zonas arqueológicas más visitados de Italia durante los diez primeros meses de 2007 registraron 17.6 millones de visitas, en comparación con las 17.3 del año anterior.


En el segundo lugar de la clasificación están las excavaciones arqueológicas de Pompeya en Nápoles (sur de Italia), que durante el mismo período registraron 2.3 millones de visitas, un 0.13 por ciento menos que el año pasado. También recibió menos visitantes el museo Galería de los Oficios (Galleria degli Uffizi) de Florencia, que en su interior alberga las obras maestras ''El nacimiento de Venus'' y ''La primavera'' de Alessandro Boticelli (1445-1510).


''Los Uffizi'', el complejo museístico más importante de Italia, recibió 1.41 millones de visitas, un 2.11 por ciento menos que en 2006.


Mientras, la Academia florentina, que cuenta entre su colección con el imponente ''David'' de Miguel Angel, recibió 1.15 millones de visitas, un 4.32 por ciento más que en el mismo período de 2006. En el quinto lugar se encuentra el ''Castel Sant'Angelo'', edificado en Roma en torno al año 123 como sepulcro del emperador Adriano y su familia, cuyo museo recibió 746,170 visitantes en 2007, un 2.89 por ciento menos que el año anterior.•

Adriano Celentano

Adriano Celentano cumple 70 años, más de 50 de ellos en el mundo del espectáculo, no sólo como uno de los cantantes italianos más famosos, sino también como actor, director y 'showman' televisivo.

Los medios de comunicación que han sacado las cuentas estos días aseguran que Celentano, quien debutó en 1957 con la banda Rock Boys, ha vendido 150 millones de copias entre discos, sencillos y cd, sin olvidar sus 600 canciones y 40 películas.Celentano, nacido el 6 de enero de 1938 en Milán (norte), celebra su cumpleaños mientras su último disco, 'Dormi amore la situazione non e buona' (duerme amor, la situación no es buena) ha vendido más de 320.00 copias desde que salió a la venta el pasado noviembre

.El 'molleggiato' (el elástico), como se le conoce por su movimiento al bailar que recuerda a un muelle, recibió hoy por anticipado las felicitaciones del ministro italiano de Cultura, Francesco Rutelli.Celentano es un 'icono rebelde', un 'inventor de juegos musicales', que lanza a través de su canciones 'provocaciones inteligentes, contradictorias, agresivas y a la vez llenas de amor y poesía', señaló en ministro en un comunicado.Entre sus canciones más famosas destaca 'Azzurro', que se une a una larga lista de éxitos desde 'Ventiquattromila baci' -con el que quedó segundo en el Festival de Sanremo- a 'Il tuto baccio é comme un rock' o 'Il ragazzo della via Gluck'.Desde los años '90, además de seguir con la música, da rienda suelta a su faceta de 'showman' televisivo, con programas como 'Rockpolitik', de la cadena pública de televisión RaiUno, que en 2004 batió récords de audiencia en sus cuatro capítulos.

Pero Celentano también ha desarrollado su faceta como actor y a comienzos de los '0 se le puede recordar interpretándose a sí mismo en 'La Dolce Vita', de Federico Fellini, mientras que su primera actuación importante fue en la película 'Serafino' (1968) de Pietro Germi.

En 1964 dirigió su primer film, 'Super rapina a Milano', y diez años más tarde escribió, dirigió, interpretó y produjo la película 'Yuppi du'.

La presencia de Celentano en la memoria colectiva de los italianos se plasma en un reciente sondeo del centro de estudios Sociedad Dante Alighieri, según el cual su tema 'Azzurro' es el más cantado por su compatriotas cuando están en el extranjero.

giovedì 3 gennaio 2008

Piadina Romagnola


La Piadina o piada es un pan plano elaborado con harina de trigo de origen italiano, típico de las provincias de la Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna y Rimini). La piedina posee diversas asociaciones que vigilan la elaboración, los contenidos y los grosores una de ellas es: "l'Associazione per la valorizzazione della Piadina Romagnola", "l'Associazione per la promozione della Piadina Romagnola" y el "Comitato per la valorizzazione della piada riminese com'era e dov'era". Se suele marcar con unas iniciales: IGP y denominación es: Piadina Terre di Romagna y Piada Romagnola di Rimini, la diferencia entre ellas es el espesor y las dimensiones.


Suele comerse con otros alimentos, principalmente se suele untar diversos alimentos, el más tradicional es un queso de Romaña denominado squacquerone decorado con hojas de rúcola. Algunas preparaciones poseen nombres propios como puede ser el crescione o cassone o cascione que es una preparación de la piadina con espinacas y con una base de mozzarella y tomate y tiras de salumi.



Para 6 piadine apróximadamente:


300 gr de harina
3 cucharadas de manteca de cerdo ibérico, que esté blandita
1 cucharadita llena de sal
1 cucharadita llena de bocarbinato sódico
agua templada, la suficiente para un amasado elástico

Trabajar la masa hasta que esté lisa y dividirla en partes iguales. Estirar cada trozo de masa en un disco fino (durante la cocción crecerá) de unos 20 cm de diámetro y cocer el disco en una sartén anti-adherente muy caliente, ligeramente engrasada, durante unos minutos, hasta que las burbujas de la masa estén bien tostadas, por ambos lados.


Mantener las paidine calientes cubriéndolas con un paño según se vayan haciendo.
Partirlas a medio y llenarlas al gusto para comerlas, cuando todavía estén calientes.